Nel mio precedente post vi ho segnalato cosa far vedere ai bambini a Teatro (non occorre andare sempre a teatro, anche un DVD con buoni interpreti va benissimo).
In questo articolo, voglio estendere il campo ad altri generi di danza: la modern dance (nelle sue più svariate sfaccettature) ed il musical.
Non intendo farvi un lungo e noioso elenco, ma solo segnalarvi ciò che ho potuto vedere io, in Italia e a New York, e darvi lo spunto per seguire appena potete queste compagnie.
(Vi suggerisco di partire dal presupposto che, se possibile, bisogna andare a teatro senza pregiudizi, perché anche nello spettacolo che più ci ha deluso si nasconde un idea, un emozione, una ricerca da parte del regista-coreografo che non va sottovalutata)
Da non perdere la compagnia di David Parsons (attualmente a Milano al Teatro Nuovo fino al 5 febbraio) che spesso è in tour in Italia e porta avanti il cambiamento verso l’approccio alla danza moderna, rendendola più accessibile al grande pubblico.
Di grandissima rilevanza e spessore anche gli storici Momix capeggiati dall’americano Mosese Pendleton che prima d’essere ballerini-illusionisti, sono una vera e propria compagnia teatrale. I Momix sono noti in tutto il mondo per la loro capacità di evocare immagini surreali utilizzando il corpo, i costumi, gli attrezzi, le luci ed i giochi d’ombra.
Di recente sono andata a vedere i Tap Dogs il gruppo di Dein Perry che porta in scena una danza molto particolare: il tip tap moderno. Dein Parry, da adolescente, lavorava in una fabbrica del Newcastle (in Australia) e proprio da lì nacque l’idea e la voglia di interpretare in un ambiente industriale, il tip tap. Una scenografia, dunque, fatta di macchinari e lamiere, dove l’espressione del corpo si fa guidare dai rumori e dalle diverse superfici. In tutto il mondo i Tap Dogs sono noti per questa danza che mette in simbiosi ritmo e movimento con la forza e la prestanza degli operai delle fabbriche dell’Australia del Nord.
Naturalmente non voglio tralasciare compagnie emergenti italiane ma altamente professionali che, per fortuna, anche se con gran fatica, stanno proponendo i loro lavori nei nostri teatri.
Finalmente ha preso piede in Italia il musical.
Dal primo fortunato esperimento de La Bella e la Bestia (con l’allestimento di attori-danzatori e cantanti italiani ma versione di Broadway) passando per Sister Act e Priscilla attualmente in scena al Teatro Ciak di Milano, vi parlo di un genere di spettacolo che accontenta un po’ tutti, educandoci alla figura del “performer” completo che deve saper danzare cantare e recitare.
Qualora aveste in programma un soggiorno a Londra o a New York, non rinunciate a comprare per tempo sui siti specializzati, i biglietti per The Lion King che, secondo il mio modesto parere, rimane ancora il musical numero uno al mondo per la sua completezza e la poeticità della trama .
Lo scorso anno con molta curiosità sono andata a vedere a NewYork “Spider-Man: Turn off the dark” con musiche di Bono e The Edge:
http://www.youtube.com/watch?v=75Buk7WGq9g
Qui potete trovare brevemente la vicenda di questo chiacchieratissimo musical.
I miei voti (dall’1 al 10) sono:
- per la trama: 6
- per le musiche: 7
- per le coreografie, di Daniel Elzarow: non classificabile (poco significative, ma sicuramente dovevano fare da cornice al recitato ed agli effetti di volo)
- effetti speciali: 10 e lode (per le macchine sceniche e gli effetti davvero spettacolari)
ma, d’altra parte, con 70 milioni di dollari, e concedetemi questa umile battuta, anche noi avremmo potuto mettere in piedi qualcosa di sensazionale!
Un’ultima evidenza.
Dal 26 al 27 dicembre scorsi, al Teatro degli Arcimboldi a Milano, sono tornati Les Ballets Trockadero de Monte Carlo una compagnia storica di soli uomini che indossando punte e tutù facendo il verso, molto elegantementem alle ballerine del periodo romantico. Esilaranti, simpatici e davvero bravi, se ve li siete persi, vi suggerisco di cercarli su You tube per farvi un’idea del loro stile; torneranno in Italia nel prossimo mese di marzo (la location più vicina sarà a Bergamo al Teatro Creberg) e qui trovate tutto il calendario delle loro performances.
Queste restano delle mie segnalazioni a caldo; ci sarebbero tanti altri spettacoli di danza, o contaminati con la danza, da vedere di cui magari parlerò in futuro.
Vorrei dare un consiglio, soprattutto agli allievi più grandi: un cinema in meno ma uno spettacolo a teatro in più specialmente per chi della danza vuole farne una professione, diventa educativo crearsi un propri bagaglio da “spettatore”.
Da non sottovalutare, inoltre, il potenziale della rete; infatti le nuove generazioni hanno la fortuna di poter rivedere spezzoni, di confrontare performance di danzatori diversi che si esibiscono nello stesso balletto anche attraverso l’utilizzo dei social network: una vera fortuna ed un vero tesoro rispetto a chi, come me, andava, tanti anni fa, alla disperata ricerca di qualche videocassetta di balletti classici e, trovandola, mi sentivo la persona più felice del mondo…
Enjoy!
Agnese Riccitelli
Leave a Reply